Lucca
Avevo sentito dire che Lucca è una bella città, così ho accettato volentieri il cambio di destinazione per la gita del 21 settembre (le previsioni di maltempo non hanno permesso di azzardarci alle Tremiti come previsto).
Partiti da Fabriano con la pioggerella, per fortuna la mattinata poi è stata azzurra e assolata e gironzolare per le strette stradine medioevali del centro storico di Lucca è stato veramente gradevole.
Monica è stata la nostra guida, preparata, disponibile e spigliata. La caratteristica saliente della città è il suo centro storico, rimasto pressoché intatto; è racchiuso da una cinta muraria di oltre quatto chilometri, percorribile solo per lo svago: per chi passeggia, chi corre, chi va in bici, in assoluta tranquillità.
In effetti il senso di pace e di serenità è l’atmosfera che si respira andando a zonzo per stradine affollate di turisti e cittadini (tanti quelli in bici, in piazza Anfiteatro abbiamo incrociato anche squadre di ciclisti che si preparavano ad una gara). Lucca spazia molto verso il cielo, con la torre delle Ore, la torre Guinigi (dalla cui sommità si sporgono alberi e anche turisti saliti fin lassù), i campanili e le facciate delle chiese (il Duomo, S. Frediano e S.Michele sono quelle che abbiamo visitato); attraverso un complesso intreccio di vicoli, comunicano tra loro corti, piazzette e piazze, asimmetriche ed irregolari, ritrovo di turisti, cittadini, mercati e mercatini vari.
L’architettura è soprattutto in stile romanico e gotico lucchese, ricchissima di marmi bianchi, loggette che si aprono come merletti, statue ed affreschi pregevoli. Incantevole, all’interno del Duomo, il monumento funebre ad Ilaria del Carretto (opera dello scultore Jacopo della Quercia all’inizio del 1400), che emana una dolcezza ed una malinconia struggenti.
Di impatto originalissimo è piazza Anfiteatro, dove le abitazioni nel corso del tempo sono sorte lungo il perimetro dell’antico anfiteatro romano (risalente al I o II sec.d.C.), adattandosi a seguirne l’andamento ellittico tramite la curvatura delle facciate.
A rendere ancor più turisticamente movimentata Lucca è la ricorrenza del 150° anniversario della nascita del figlio certamente più illustre e celebre: il musicista Giacomo Puccini; ovunque sono appesi stendardi con fotografie che lo ritraggono in vari momenti della sua vita e numerose sono le iniziative in suo onore.
A conclusione della passeggiata, un pranzo squisito al ristorante “ Lo spiedo d’oro”, con abbondanti e appetitose portate, ci ha rifocillato il corpo, visto che lo spirito si era ormai ampiamente “beato” di tante bellezze.
Senz’altro un’uscita ben organizzata, come è nello stile ormai consolidato della “Viaggi del Gentile”; una domenica da ricordare e soprattutto la scoperta, per me come credo anche per altri, di una città indimenticabile perché accogliente e veramente vivibile.
Laura Pavoni
Partiti da Fabriano con la pioggerella, per fortuna la mattinata poi è stata azzurra e assolata e gironzolare per le strette stradine medioevali del centro storico di Lucca è stato veramente gradevole.
Monica è stata la nostra guida, preparata, disponibile e spigliata. La caratteristica saliente della città è il suo centro storico, rimasto pressoché intatto; è racchiuso da una cinta muraria di oltre quatto chilometri, percorribile solo per lo svago: per chi passeggia, chi corre, chi va in bici, in assoluta tranquillità.
In effetti il senso di pace e di serenità è l’atmosfera che si respira andando a zonzo per stradine affollate di turisti e cittadini (tanti quelli in bici, in piazza Anfiteatro abbiamo incrociato anche squadre di ciclisti che si preparavano ad una gara). Lucca spazia molto verso il cielo, con la torre delle Ore, la torre Guinigi (dalla cui sommità si sporgono alberi e anche turisti saliti fin lassù), i campanili e le facciate delle chiese (il Duomo, S. Frediano e S.Michele sono quelle che abbiamo visitato); attraverso un complesso intreccio di vicoli, comunicano tra loro corti, piazzette e piazze, asimmetriche ed irregolari, ritrovo di turisti, cittadini, mercati e mercatini vari.
L’architettura è soprattutto in stile romanico e gotico lucchese, ricchissima di marmi bianchi, loggette che si aprono come merletti, statue ed affreschi pregevoli. Incantevole, all’interno del Duomo, il monumento funebre ad Ilaria del Carretto (opera dello scultore Jacopo della Quercia all’inizio del 1400), che emana una dolcezza ed una malinconia struggenti.
Di impatto originalissimo è piazza Anfiteatro, dove le abitazioni nel corso del tempo sono sorte lungo il perimetro dell’antico anfiteatro romano (risalente al I o II sec.d.C.), adattandosi a seguirne l’andamento ellittico tramite la curvatura delle facciate.
A rendere ancor più turisticamente movimentata Lucca è la ricorrenza del 150° anniversario della nascita del figlio certamente più illustre e celebre: il musicista Giacomo Puccini; ovunque sono appesi stendardi con fotografie che lo ritraggono in vari momenti della sua vita e numerose sono le iniziative in suo onore.
A conclusione della passeggiata, un pranzo squisito al ristorante “ Lo spiedo d’oro”, con abbondanti e appetitose portate, ci ha rifocillato il corpo, visto che lo spirito si era ormai ampiamente “beato” di tante bellezze.
Senz’altro un’uscita ben organizzata, come è nello stile ormai consolidato della “Viaggi del Gentile”; una domenica da ricordare e soprattutto la scoperta, per me come credo anche per altri, di una città indimenticabile perché accogliente e veramente vivibile.
Laura Pavoni